Agenzia immobiliare: chi fa da sé fa per tre (ma non basta)

pro-contro-franchising

Il proverbio parla chiaro: intraprendere da soli un’attività può essere la scelta migliore in termini di risultati. Meglio di quanto accadrebbe svolgendo la stessa attività aiutati da altre persone.

È un proverbio e come tale non ha un valore scientifico, anche se è facile concordare sul fatto che spesso lavorare con altre persone significhi rallentare i tempi, perdere focus e motivazione e ritrovarsi a correggere i loro sbagli. Situazioni spiacevoli che conosciamo tutti perché ognuno di noi nella vita è stato affiancato da persone che anziché essere d’aiuto si sono dimostrate un peso.

Oggi però voglio ragionare ad alta voce su vantaggi e svantaggi che ogni agenzia immobiliare dovrebbe valutare prima di affiliarsi ad un franchising.

Insomma, voglio ragionare sull’applicazione del proverbio “chi fa da sé fa per tre”.

Non è una provocazione perché pur avendo fondato il Franchising di Grandi Agenzie non posso negare che per un’agenzia immobiliare oggi lavorare senza un franchising significhi

– non avere costi di avvio

– non avere costi fissi (fee mensile per l’utilizzo del marchio)

– non avere regole da rispettare (per quanto flessibili esistono delle linee guida da seguire)

– sviluppare il proprio marchio senza essere associati a un marchio più grande

– operare sul mercato senza vincoli territoriali

– avere la libertà di costruire un proprio metodo di lavoro senza doverne accettare uno a scatola chiusa

Credo che tutte queste cose siano in parte vere. Ho detto “in parte”, ecco perché fermarsi a una valutazione superficiale sarebbe rischioso.

Mi spiego meglio…

Prendiamo il punto relativo ai costi fissi e al costo iniziale. Qui il problema è nei termini.

Ragioni in termini di costo o di investimento?

Fare impresa significa ragionare in termini di investimento e vedere ogni euro che esce come un investimento per farne tornare altri.

È chiaro che se a fronte di una fee mensile e di un costo iniziale, non esiste un valore corrispettivo, il problema non è nello spendere 1 o 1000 euro al mese, ma nell’affidarsi a una realtà che non riesce a trasferire del valore.

Per questo la domanda non è “a quanto ammonta la fee mensile?”, ma “cosa potrò ottenere grazie al pagamento della fee mensile?”.

Proseguo pensando alle regole da rispettare e ai vincoli territoriali. Credo che la riflessione non sia nella spartizione delle provincie (non siamo notai o farmacisti), ma nel comprendere se dietro a vincoli di qualsiasi tipo esista una motivazione reale che è nell’interesse di tutti. Ovvero, se rispettando quelle regole aumenterà il fatturato di tutti.

Fermarsi al segnale di divieto e rifiutarlo a priori senza ragionare sul suo significato è un atteggiamento adolescenziale e la fase dell’adolescenza nel lavoro non va d’accordo con il ruolo dell’imprenditore. Detta brutale, coloro che sono insofferenti al semplice concetto di regole da rispettare, non hanno ancora raggiunto la maturità necessaria per fare impresa.

Un altro punto ha a che fare la propria immagine e credo davvero che si tratti di un dubbio legittimo.

La capacità di comunicare e costruire una propria identità è determinate per un’agenzia immobiliare.

Non posso che concordare sulla necessità di far percepire ai clienti chi siamo e cosa facciamo. La domanda è: in che modo un marchio può ostacolare la costruzione della tua identità?

Oggi, empatia e fiducia non si generano con un cartello (non importa quale), ma si generano creando relazioni, è questa la cosa che conta. Quindi chiediti: può un cartello sopra la testa ostacolare la tua capacità di creare relazioni di fiducia con i clienti?

Infine non posso non commentare quell’atteggiamento di sfiducia preventiva verso ogni forma di metodo che non sia “qui abbiamo sempre fatto così”. Il limite vero in questi casi non è nel metodo di lavoro, ma nella mancanza di una visione imprenditoriale, quella visione che ti fa dire “capiamo se esiste un modo per lavorare meno e produrre più risultati sfruttando l’esperienza di chi lo ha già fatto”.

Ho confidenza con tutti questi dubbi. Li conosco bene perché ogni giorno il mio lavoro è quello di spiegare come funziona il modello di Franchising di Grandi Agenzie. Questo mi aiuta a mettermi in discussione e a ricercare risposte migliori.

Funziona il Franchising di Grandi Agenzie?

Sono sempre a disposizione per approfondire numeri e risultati di Grandi Agenzie. Chiamami per fissare un appuntamento o scrivimi a franchising@grandiagenzie.it

Ti aspetto!

P.S. dai un occhio anche a questi numeri http://segreto.grandiagenzie.it/

 

 

Immobiliare: non fare il bilancio di fine anno

Bilanci positivi 30percento in piu

A fine anno ti sei detto …*l’anno prossimo fatturerai +30% rispetto a quest’anno?

Il nostro franchising permette di raggiungere questo risultato, ma prima di vedere di cosa si tratta leggi l’articolo che ho scritto.

Come valuti l’andamento della tua attività? Insomma, che ragionamenti fai quando qualcuno ti chiede “come vanno gli affari?”.

In molti fanno un bilancio a fine anno, ripercorrono i fatti principali e danno un occhio ai numeri.

Nello stesso periodo fanno anche dei buoni propositi, ma entrambe le cose presentano qualche problema. Ho detto che presentano qualche problema e non che sono abitudini sbagliate e ora ti spiego il perché.

Se il bilancio di fine anno è l’unico momento in cui ti siedi per ragionare sull’andamento della tua attività, rischi di fare due errori di valutazione:

– sottovalutare alcuni problemi (li vedi sbiaditi perché lontani)

– vedere fattibile ciò che è fuori dalla tua portata (a Dicembre pensi a Maggio come se si trovasse anni luce avanti, ma è dietro l’angolo e forse l’obiettivo che ti sei dato è sproporzionato)

In pratica, se la fine dell’anno non è accompagnata da periodici momenti di analisi, rischi di ritrovarti ogni anno a fare gli stessi buoni propositi e a rimproverarti per gli stessi errori.

Dobbiamo prosperare, non sopravvivere

In questo modo però i numeri non crescono ed è sempre bene ricordare che il nostro lavoro di imprenditori non è quello di sopravvivere, ma di prosperare facendo crescere di anno in anno i numeri.

Se te ne parlo è perché il lavoro che facciamo con i nostri affiliati in Grandi Agenzie è pensato per creare periodici momenti di confronto durante tutto l’anno.

È una cosa che faccio in prima persona alzando il telefono, recandomi presso tutte le agenzie e ospitando regolarmente gli affiliati nella nostra sede di Parma.

I numeri non sono un dettaglio di cui parlare una volta l’anno, ma devono diventare oggetto di analisi costante e su questa cosa siamo molto severi – nel metodo e nel giudizio.

Negli anni ho capito che i problemi di un’agenzia che sa fare il suo lavoro ma non cresce, sono solitamente di queste 3 tipologie.

  1. Si guardano i numeri sbagliati
  2. Si guardano i numeri giusti, ma da una prospettiva sbagliata
  3. Non si guardano i numeri (si va a naso)

Così non diventerai mai un imprenditore

In questo modo si resta agenti immobiliari, bravi venditori, al massimo consulenti ben pagati, ma non si diventa imprenditori e l’obiettivo del Franchising di Grandi Agenzie è invece quello di aiutare gli agenti immobiliari a diventare imprenditori.

Ecco perché insistiamo su questo argomento ed ecco perché siamo disposti a metterci in gioco parlando di numeri che riguardano l’incremento di fatturato del primo anno dei nuovi affiliati Grandi Agenzie.

Sappiamo bene che i risultati sono la conseguenza diretta delle nostre azioni e quando le azioni seguono un metodo è possibile prevedere i risultati con precisione.

Se così non fosse non ti diremmo che l’incremento di fatturato che avrai nel primo anno sarà del 25-30%. Dirlo ci costerebbe la reputazione, ma soprattutto ci costerebbe la restituzione delle royalties di affiliazione versate nel primo anno. È così che funziona il sistema di Franchising Grandi Agenzie e ho realizzato un video dove parlo di numeri e ti spiego nei dettagli cosa potremmo fare assieme [accedi alle risorse video segrete qui].

Ciao, Stefano